A random, 30 cose su di noi

Ci siamo conosciuti in Bolivia, a La Paz, nel 2016. Humberto stava migrando dal Venezuela, io ero volontaria nella casa del migrante, istituzione di supporto ai migranti, e coordinavo un progetto di appoggio extra scolastico per bambini e adolescenti di alcune comunità più vulnerabili.
Abbiamo iniziato a viaggiare un anno dopo esserci conosciuti, siamo ufficialmente partiti con il nostro van il 25 settembre del 2017.
Abbiamo iniziato a convivere 3 mesi dopo esserci conosciuti, decisione per me alquanto estrema visto che con le relazioni precedenti ero una vera e proprio fuggitiva.
Siamo dog lovers e il nostro motto era, il primo cane che salta sul van ce lo teniamo. Così è arrivato Tobby Mapuche, incontrato per strada in Cile. E’ montato sul van e non è più sceso. Ora viviamo in modalità simbiotica 24h.
“Mapuche” è in onore alle comunità indigene cilene.
Il nostro van è un Vw del 2001, modello classico, motore originale, con al momento quasi 100.000 km di cammino fatto insieme. Era il mio sogno fin da piccola averne uno. Qui in Sud America si chiama Kombi e non costa come in Europa.
La nostra Kombi si chiama Frontera, in onore delle frontiere che un giorno speriamo possano essere più accoglienti, ugualitarie e meno discriminatorie.
Humberto ha imparato tantissime cose sulla meccanica del nostro van e questo ci permette spesso si risolvere eventuali problemi in modo indipendente, senza dover per forza ricorrere ad un meccanico.
Abbiamo iniziato a viaggiare perché nessuno dei due voleva tornare in gabbia, nel proprio paese e perché ovviamente volevamo conoscere nuovi posti e culture e volevamo farlo a nostro modo, lavorando per noi stessi e destinando il nostro guadagno a ciò che per noi era ed è priorità. L’affitto di una casa o la stabilità in un solo luogo non erano tra quelle.
Abbiamo viaggiato in Kombi in Bolivia, Cile, Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguya, stiamo per entrare a Venezuela e seguiremo poi per la Colombia.
Non sappiamo ancora se riusciremo economicamente a proseguire il nostro viaggio per il Centro America perché il costo di invio del solo van è pari a 2500 dollari.
Se vuoi appoggiare il nostro progetto lo puoi fare qui
I primi 4 mesi di viaggio li abbiamo fatti senza bagno e uno dei due ha la particolarità di fare la numero 2 tutte le mattine…
Abbiamo inserito una specie di doccia interna sempre e comunque con acqua fredda solo da 2 anni, in passato in una sola unica occasione abbiamo trascorso poco più di una settimana senza bagnarci, ma era inverno in Ushuaia, quindi abbastanza comprensibile.
Il paese che più ci ha deluso per certi versi è Brasile
La zona che più ci ha conquistati: il Nord Ovest dell’Argentina
Abbiamo orari da vecchi: ci svegliamo alle 6 e andiamo a dormire non più tardi delle 22
Abbiamo dovuto evitare Ecuador e Perù perché, insieme a Cile, questi paesi sud americani richiedono un visto di ingresso ai venezuelani.
Non beviamo alcool e non fumiamo
Uno dei due non sa nuotare, indovina chi è?
Selene è la parte ansiosa e negativa, Humberto quella riflessiva e più positiva, retaggio culturale di origine?
Entrambi odiamo le grandi città, non capiamo come le persone amino vivere immersi in cemento, caos, stress e stimoli inutili.
Abbiamo moltissime idee ma fatichiamo a realizzarle nel concreto
Ci siamo sposati in pandemia in Comune con soli due testimoni e senza nessun tipo di festa
Il giorno che ci fermeremo vorrei avere un mio laboratorio di cosmetica naturale e botanico per approfondire ancora di più la mia conoscenza dell’autoproduzione cosmetica, per imparare la tecnica della stampa botanica su tela e per creare estratti e pozioni magiche
La prima volta che si è spenta la kombi sola e d’improvviso stavamo attraversando il deserto di Antofalla nel nord dell’Argentina. La fortuna ha voluto che a 5 minuti dall’incidente, stava passando una guida in 4X4 con dentro due turiste svizzere italiane e grazie a questo sono potuta ritornare nel paesino popolato da ben 40 persone per chiedere aiuto per recuperare Humberto e Tobby che erano rimasti li.
A me, Selene, non piace viaggiare in Europa
Prima di lasciare l’Italia e il mio vecchio lavoro sono andata per mesi e mesi da una psicologa. Avevo molto cose da elaborare e molte di esse erano legate alla mia famiglia. Anche se per poco questo mi ha aiutato a sciogliere definitivamente gli ormeggi e decidere di fare qualcosa per me stessa senza dover seguire le regole degli altri
Nel 2023, dopo due anni di lavoro intenso con le mani nella terra, ricoperte di argilla e sabbia, abbiamo realizzato da soli una casa sostenibile in ADOBE (tecnica antica di costruzione) in Uruguay. Si chiama DEA TERRA ECO HOUSE.
Humberto ha una capacità di apprendimento molto rapida ed è un eccellente autodidatta. Così ha imparato la fotografia, l’italiano e il portoghese.
Odiamo le dinamiche dei social e la realtà parallela che stanno creando così, consapevoli che comunque sono una vetrina di lavoro, cerchiamo di usarli con il nostro ritmo e nel modo che più ci fa stare bene. Un equilibrio difficile.
Rinunciamo a qualcosa per viaggiare? Si, rinunciamo a una routine di sport che ci farebbe bene, a volte per questioni economiche rinunciamo a mangiar bene come vorremmo, per la mancanza di spazio rinunciamo a coltivare in modo più profondo quelle che per noi sono passioni ma anche lavori, rinunciamo anche ad alcune escursioni o alcune attività per mancanza di fondi, per colpa delle spesso stupide proibizioni di ingresso ai cani e si anche per le priorità lavorative che spesso ci lasciano senza tempo. Ebbene si, che se ne dica, vivere in viaggio comporta rinunce.
Altre curiosità?