Il 3 di dicembre ci separeremo e come memoria di questi 6 mesi di tempo passato insieme ti saluto ora, in anticipo e ti scrivo con tutta onestà:



La nostra GALLERIA di FOTO
le 4 cose che non ci sono proprio piaciute di te
Tutto è a pagamento, escursioni o paesaggi non fa la differenza, l’80% del tuo bellissimo territorio richiede il pagamento di un biglietto di ingresso. Tutto è volto al Dio Turismo. É molto difficile incontrare e raggiungere paradisi naturali non ancora privatizzati o non sfruttati dall’uomo a fini economici, anche semplicemente un punto panoramico si trasforma in un’occasione d’oro. Molte delle tradizioni indigene si sono perse o sono salite anch’esse sulla giostra del turismo. Giusto o sbagliato, dipende dal proprio punto di vista però, arrivando da anni passati tra Argentina e Uruguay, paesi dove ancora e al contrario molti luoghi sono free entrance, permettici dirti per noi è stato uno shock.
La cultura della spazzatura lanciata in ogni dove, appesa ai poveri alberi, abbandonata irresponsabilmente in ogni angolo di strada o di spiaggia. Certo, lo so mio caro Brasile che questo non è un mal comportamento solo tuo ma, rispetto ad altri paesi latini, qui abbiamo trovato questo atteggiamento molto più evidente, tristemente impattante e accompagnato da una buona dosi di indifferenza e accettazione. O è rassegnazione?
Le leggi di divieto di sosta, parcheggio, pernottamento e addirittura di ingresso in città per i motorhome sono abbastanza frequenti. Diciamo pure che qui c’è chi se ne approfitta e, a causa di molti di questi comportamenti - che poco hanno a che vedere con lo stile di vita wild and nature che ci aspetterebbe da chi opta per questo stile di viaggio - ne paghiamo tutti le conseguenze. Ma con tutti questi limiti non ti senti di assomigliare un pò troppo all’Europa?
Rumore assordante, non musica. Io la definirei proprio la cultura del rumore. La musica e il ritmo ti scorrono nelle vene, te lo riconosce tutto il mondo ma c’è una bella differenza tra ascoltare musica con piacere e rompere i timpani dei tuoi visitanti con auto parlanti della grandezza di un’auto, mai visti primi tra l’altro.
Meriti silenzio, perché i tuoi paesaggi si prestano a momenti di contemplazione no di competizione tra chi alza di più il volume, senza rispetto alcuno.
In conclusione mio caro amico, la tolleranza è una bellissima virtù, viaggiando cerchiamo di coltivarla ma quanto ti ho appena raccontato, l’ha messa a dura prova.
Nonostante ciò spero tu non prenda sul personale queste mie parole perché dall’altro canto mi hai insegnato ugualmente tanto.
Tutto ciò che ho imparato grazie a te
Ho imparato che c’è ancora spazio per lo scambio, grazie a questo abbiamo potuto intercambiare le nostre capacità con le tue escursioni e abbiamo avuto il privilegio di vedere luoghi unici come Caraiva e Lençóis Maranhenses.
Ho imparato che sei potenzialmente e sicuramente pericoloso (in certi luoghi molto più che in altri) ma a noi hai regalato 6 mesi in totale sicurezza, una sicurezza che ci ha permesso quasi sempre di dormire con tutto aperto, con fiducia e contenti della brezza che ci hai donato per alleviare le notti di calore.
Ho capito perché ti descrivono come paese prospero, i tuoi doni sono alla portata di tutti basta solo apprezzarli.
Mi hai fatto conoscere da vicino la Bixa Orellana, pianta dalla quale si crea il tempero bahiano ma che io uso come colorante cosmetico e come protettore solare.
Mi hai insegnato a preparare il cacao in polvere dopo aver vissuto momenti di estasi assaporandone prima i frutti.
Mi hai fatto incontrare di nuovo con la Chirimoya, provata per la prima e unica volta in India.
Mi hai stordita e meravigliata con la quantità di frutta che generi e regali: il caju, il platano, l’açaí, il mango, il cocco, il maracuja, la jaca, la guayaba, l’ingà…
Mi hai permesso di introdurre nuovi abitudini alimentari come il cous cous (che non è lo stesso che mangiamo e conosciamo in Italia) e la tapioca che, sono del tutto certa, ci mancheranno moltissimo.
E di nuovo mi hai stordito con uno dei tuoi piatti gastronomici, la moqueca.
Mi hai avvicinata ad una nuova lingua.
Mi hai fatto conoscere persone generose e sorridenti.
Ci hai condotto verso la spiaggia dei sogni quando ormai non speravamo più di incontrarla.
Infine…
mi hai fatto sentire una formichina persa, girovaga in un territorio senza fine ma mi hai insegnato ad avere fiducia e fluire.
Per tutto questo e molto altro, infinitamente grata.
Selene
Ottimo resoconto, mi sono annotata Caraiva per il prossimo viaggio