LA STRADA PiU’ BELLA d’Argentina non è in Patagonia!
Itinerari per visitarla in camper, consigli e link fenomenali





Come vi abbiamo anticipato nel nostro precedente articolo, Argentina è sicuramente un paese che si presta molto molto bene per essere visitato in van o camper.
I luoghi suggestivi che si susseguono sono, nella maggior parte dei casi gratuiti e richiedono solo un pizzico di spirito avventuriero per essere scoperti.
In questo articolo non vi parleremo di un solo e puntuale luogo da visitare ma di un’intera strada in cui si concentrano paesaggi con atmosfere da far west, formazioni geologiche degne dei migliori canyon statunitensi, terra e sabbia rossa, vento e cultura locale.
Benvenuti a questo nuovo viaggio on the road per la panoramica RUTA 68.
Dove ci troviamo?
Ci troviamo nel Nord del paese, per l’esattezza nel nord ovest.
Dopo tanti anni di viaggio in van per questo paese possiamo affermare che tre sono le principali aree geografiche di massimo interesse, il famoso sud Patagonico, il Nord Est (la provincia di Missiones, per l’esattezza) dove centinaia di cascate si alternano fino a condurti alla magnifica e meravigliosa cascata di Iguazu (scoprila qui) e il nord ovest (provincia di Salta, Catamarca e Jujuy). Quest’ultima, zona andina, di deserti, montagne, lagune che a noi ha rubato il cuore.
Qual è il periodo dell’anno migliore per visitare questa zona?
A differenza della Patagonia che è bene visitare nei mesi che vanno da Dicembre a massimo Marzo (la stagione estiva nell’emisfero australe), il nord dell’Argentina andrebbe visitato nei mesi invernali, tra giugno e settembre, mesi in cui il calore è piacevole, le notti sono fresche e momento in cui feste e ricorrenze locali arricchiranno la tua esperienza per questa terra.
Ma, esattamente dove si trova questa famosa RUTA 68?
La strada 68 unisce la città di Salta soprannominata “la linda” con Cafayate.
Ci sono due modi per raggiungerla e percorrerla, un ITINERARIO più corto e più facile e un ITINERARIO più lungo, più interessante ma di difficoltà più alta.
L’itinerario semplice
Questo itinerario è adatto a qualsiasi tipo di mezzo, non prevede grandi difficoltà e addirittura potresti realizzarlo anche in un solo giorno ma, visto che noi siamo amanti del viaggio lento e sostenibile in tutti i suoi aspetti, ti consigliamo vivamente di dedicargli 2/3 giorni.
Il punto di partenza: il Camping Municipale di Salta.
Se la pianificazione del tuo viaggio include la metà di settembre avrai la fortuna di assistere anche alla processione della Madonna del Milagro, giorno in cui la città viene invasa letteralmente da centinaia di pellegrini che intraprendono giorni e notti di cammino a piedi o a cavallo dalle zone nord/ovest più remote del paese.
Il tramo che unisce Salta con la 68 è semplice e diretto, un’unica via che parte del sud della città ti condurrà verso le attrazioni principali che ti appariranno alla vista una dietro l’altra. Preparati davvero a spegnere il motore ogni 10 km e saltar giù dal camper per ammirare questi straordinari paesaggi, respirarne la magnificenza e perché no le notti stellate.
Non farti spaventare dalla solitudine di questi luoghi perché questa è la parte più affascinante.
L’itinerario complesso
Questo itinerario ti permetterà di allungare il tuo percorso per riempirti gli occhi di altri meraviglie e passare per alcuni paesini iconici.
In questo caso, una volta lasciata Salta, all’altura della località Carril, dovrai imboccare la Ruta 33, la strada panoramica più facilmente conosciuta come “CUESTA DEL OBISPO”.
Presa in questo senso, la strada presenta un pochino più di difficoltà, affronterai una strada dissestata, con curve chiuse, terra e pietre sciolte in salita ma, diciamolo, niente di così impensabile considerata la spettacolarità del cammino sinuoso che ti accompagna. Un serpente di 20 km in altitudine che ti condurrà tra le montagne e la valle Calchaqui, fino al punto panoramico più alto, la Piedra del Molino 3400 mt sul livello del mare.
Appena il tempo di lasciare andare un profondo respiro di sollievo e ammirazione e, immediatamente alla fine di questa strada, ti aspetta l’ingresso gratuito al Parque de los Cardones, ovvero il parco dei Cactus, punto ideale per coloro che vorranno immergersi nell’osservazione di flora e fauna tipica sparsa nei 64 mila ettari di patrimonio naturale con cactus di 250/300 anni di antichità, silenziosi testimoni del vecchio impero Inca.
Questo scenario ti scorterà fino alla Recta de Tin Tin (Il rettilineo di Tin Tin) 19 km di una retta precisamente perfetta (attualmente di asfalto nero di gran qualità) disegnata e costruita in origine manualmente dai popolo antichi che abitavano la regione prima dell’arrivo degli spagnoli. Macinane i km in modo lento, consapevole dell’angolo du mondo in cui ti trovi e della sua antica presenza sulla terra. La Recta di cullerà dolcemente fino a Payogasta e la più iconica Cachi.
Qui, prima di affrontare la parte più tosta del cammino, ritagliati qualche ora per aprirti al gusto e al sapore delle famose “empanadas salteñas” e per gironzolare per le vie di Cachi, uno dei “pueblos auténticos” di Argentina, dove il sangue criollo si mischia con quello spagnolo dei coloni e le tradizioni antiche si tramandano di generazione in generazione. Villaggio di celebrazioni religiose, artigianato tessile e ceramica, a nostro parere grazioso per passarci qualche ora ma anche molto turistico con bars e ristoranti decisamente poco economici. Rinfrescati nel fiume, raggiungi il punto panoramico della valle e se arrivi nel mese di agosto informati per assistere alle celebrazioni locali per la Pachamama.
Dopodiché riprendi la strada. 150 km ti separano da Cafayate passando per la altrettanto rinomata, vecchia e disastrosa Ruta 40.
Per farti capire, queste tipologie di strade vengono definite tra i viaggiatori con un’unica parola. Una parola che sola comunica tutto quello che ci si può aspettare: “serrucho” che in italiano tradurremmo facilmente in seghetta, facile capire in che tipo di strada ci stiamo mettendo no?
Molta pazienza, velocità ridotta e goditi il cammino!
Prima fermata, Seclantas: capitale del Poncho Salteño e punto di partenza per l’escursione guidata alla Cueva de Acsibi, scenario di canyon antichi modellati dal tempo.
Da qui in poi la strada a serrucho sarà la tua unica compagna di viaggio ma, il nostro motto ormai è “per arrivare al paradiso bisogna soffrire!” Questo tramo tanto odiato ti condurrà prima alla Quebrada de las Flechas (rocce giganti inclinate come delle frecce, formazioni preistoriche di 20 milioni di anni fa) e poi finalmente a Cafayate. Da qui parte la ruta 68.
Ma ancora una volta, prima di proseguire per il tuo itinerario, Cafayate ti aspetta per essere scoperta. Ti invitiamo a conoscerne la cultura locale e la tradizione del vino attraverso Turismo Campesino.
Ora si, ecco tutte le imperdibili attrazioni delle Ruta 68
Potremmo definirla una strada da cartolina costellata da formazioni rocciose di gradazione color terra che sono veri e propri tesori paesaggistici modellati dal tempo e dalle condizioni atmosferiche.
Queste sono le fermate che ti suggeriamo di fare nel cammino così come ti suggeriamo di godere della bellezza di questi posti all’alba o al tramonto, anche per non soffrire il caldo o la luce abbagliante.
Ricordati che qui non siamo in Europa e in qualsiasi momento nessun ti impedirà di spegnere il motore del van, rilassarti e passare una notte immersi nelle luci delle stelle e del silenzio di questi luoghi.
Prima fermata: Los Medanos
Seconda fermata: Los Colorados
Terza fermata: Los Castillos
Quarta fermata: Las Ventanas
Quinta fermata: El Obelisco
Sesta fermata: La Yesera / Trekking de Los Estratos
Sesta fermata: La Quebrada de las Conchas
Settima fermata: La casa de los loros (La casa dei pappagalli)
Ottava fermata: El Fraile (Il Frate francescano)
Nona fermata: El Sapo (La rana)
Decima: Anfiteatro e Garganta del Diablo
Dove mai potresti trovare una strada così ricca di punti di attrazione e in più gratuita?
Consigli pratici
Verificate lo stato dei pneumatici sopratutto se opterete per l’itinerario complesso
Idratatevi. Il clima è secco, il sole forte e a metà dell’anno vi troverete di fronte anche il vento Zonda, vento andino che porterà con sé ancora più secchezza, intensificando il calore delle giornate. Il vento potrà arrivare d’improvviso e raggiungere anche 120 km orari in zone particolarmente esposte riducendo l’umidità a livelli inferiori al 10% aumentando quindi il rischio incendio ma anche creando problemi di salute se soffrite di difficoltà respiratore. Se necessario rinfrescatevi frequentemente con docce
A proposito di respirazione, ci troviamo ad altitudini che possono variare dai 2000 ai 3000 mt, non sono così eccessive ma se affrontate senza preparazione e in tempi ridotti potrebbero comunque dare delle conseguenze ad alcuni di voi. Quindi niente ansia ma preparati con preavviso e:
Bevete molta acqua
Fate pochi sforzi fisici
Andate lenti e respirate
Fatevi aiutare dal tè di cosa o direttamente dalle foglie di coca masticate
Link e contatti utili
Se hai deciso di noleggiare un camper o di inviare il tuo da questa parte del mondo
Per la visita alla Cueva di Acsibi e per partecipare alle iniziative locali di Turismo Campesino contattaci personalmente
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