Quando si chiude il sipario...
si spegne il telefono, si torna alla vita.
Si, la stessa che, probabilmente fino a pochi minuti prima, orgogliosi, annunciavamo con un post e con Vasco che riecheggia in sottofondo, di voler vivere al massimo, ma che, pensa un pò, molto più sobriamente, è un centrifugato di momenti spensierati preoccupazioni, ansie ed entusiasmi, stanchezza logorante, vibrante energia. Luci e ombre. Alti e bassi che si alternano anche quando fai la cosa più figa del mondo!
Che poi qual’è oggi la cosa più figa del mondo? Ah sì!
Mollo tutto e vado a vivere in van.
Sono io che dopo tanti anni di vita nomade e itinerante ho perso l’innocenza e la magia di questa realtà o c’è davvero un romanticismo estremo, quasi irreale, in una vita che per alcuni non è altro che l’ennesimo viaggio edonistico con copione prestabilito e per altri è semplicemente vita?
Grazie per aver aperto questa nuova carta di viaggio.
Oggi mi sento di dovermi soffermare sui lati oscuri e meno glamour del vivere in van.E perchè farlo in un momento in cui tutti aspirano a questa vita?
“…perchè tra una foto perfetta e la verità, c’è di mezzo una doccia ben gelida. ”
Ti hanno mai raccontato che la libertà spesso sa di ansia e frustrazione?
Che ha odore di umidità, è appiccicosa come solo il caldo tropicale sa essere, è fredda come il gelo dei meno 10 gradi della Patagonia al principio di inverno, spesso puzza di muffa, si macchia di sangue di zanzare e si interrompe bruscamente con un sonno lasciato a metà a causa di rumori assordanti o fastidi vari?
In un’epoca in cui la Vanlife è il nuovo nirvana da social, spoiler: la perfezione esiste ma è effimera e soprattutto non ha che vedere con l’uomo.
N.B. Se la versione oscura di questo stile di vita ti scoraggia, non temere. Prendi ispirazione dagli struzzi: trova la spiaggia più vicina per nascondere la testa sotto la sabbia e se vuoi ti invito a leggere le mie lezioni dal nomadismo in van per trovare la giusta motivazione e scoprire la bellezza trasformatrice di questa scelta.
Se, al contrario, sei cosciente che esiste il bianco come il nero oltre alle mille sfaccettature di grigio, lo yin como lo yang, la serentià come la sofferenza, i pro come i contra e che non c’è trasformazione senza conoscenza, di nuovo grazie per proseguire nella lettura di questa nuova testimonianza che non ha la pretesa di raccontare una verità assoluta ma solo di illuminare le sfide insite che si nascondo nella decisione di vivere e viaggiare a tempo indeterminato su un van.
Ecco a te, THE DARK SIDE OF THE VAN
Rullo di tamburi, il re dei lati oscuri è, ebbene si, LO SPOSTAMENTO!
Croce e delizia. Macinare km, la strada, il movimento, la leggerezza dei pensieri, il paesaggio che scorre lento… tutto questo si convertirà in una droga ma, spostarsi ti dirò, sarà la tua principale fonte di STRESS!
🪐 SPOSTARSI, toglie ENERGIE
Sottoposti a stimoli incessanti, circondati da situazioni e persone anche quando ciò che si desidera davvero è solo quiete e silenzio, si rischia di esaurire le proprie energie, anche quando pensiamo che queste siano autoricaricabili.
Questo sovraccarico alla fine colpisce sia il corpo che la mente, in modo inevitabile.
L'inarrestabile dinamismo, invece di avvicinarci a noi stessi, spesso ci spinge lontano, costringendoci a rimanere in superficie. Non ci concediamo il tempo di fermarci, respirare profondamente e scendere nei nostri spazi più interiori.
Anche il movimento, per essere sostenibile, ha bisogno di trovare un equilibrio attraverso un'adeguata compensazione.
💻 SPOSTARSI riduce la PRODUTTIVITÀ’
Lavorare in van, in movimento NON AIUTA FOCALIZZARTI SUI TUOI PROGETTI.
Durante il viaggio molti progetti fioriscono, molte idee prendono forma nella tua mente ma molti di esse rimangono incompiute.
La qualità dell’attenzione e della concentrazione cambia notevolmente quando ti trovi a lavorare in van rispetto ad uno spazio di lavoro domestico.
La postura, le condizioni climatiche che influenzano l'attrezzatura tecnologica, le distrazioni pronte a catturare lo sguardo al minimo movimento, il rumore che interrompe o le conversazioni con chi si avvicina, tutto questo influisce negativamente. E ancora montare e smontare la tua postazione di lavoro, dover lavorare tra un tragitto e l’altro, fermandoti sul ciglio della strada o in qualche stazione di servizio.
Tutto ciò non aiuta a portare a termine i progetti come e nei tempi che vorremmo. Tutto ciò crea solo dispersione e consumo, di nuovo, di energia.
🛵 SPOSTARSI, senza RIFERIMENTI, complica.
Portare avanti ATTIVITÀ’ NORMALI si, ma in LUOGHI SCONOSCIUTI.
Dove fare la spesa e dove farla in modo conveniente.
Dove poter comprare un ricambio meccanico.
Dove trovare un meccanico valido.
Dove comprare il cibo per il cane.
Dove trovare un buon veterinario per il cane.
Dove stampare dei documenti.
Dove trovare una doccia.
Dove ricaricare l’acqua.
Dove fare anche solo piccole commissioni.
Dove e come ritirare soldi.
Azioni del tutto normali e semplici, potresti pensare. Certo, ma ripeterle continuamente in ambienti diversi e poco familiari diventa qualcosa di più impegnativo. Ancora una volta, richiede un notevole dispendio di energie e la necessità di ritagliare tempo per una ricerca che spesso occupa l'intera giornata e che a volte potrebbe non andare a buon fine.
🌗 SPOSTARSI SENZA SAPERE cosa ti riserverà la NOTTE.
Dove dormire, dove trovare un luogo in cui sentirsi al sicuro?
A volte è qualcosa di assolutamente semplice e fluido, altre volte no.
La notte è semplicemente un’incognita.
A dispetto di ciò che si pensa, Sud America non è quel covo di insicurezza e pericolosità che raccontano. Esistono paesi più complessi di altri, per esempio la Colombia, dove ci troviamo al momento ma, in generale, possiamo affermare che si viaggia più in sicurezza qui che in molti paesi europei e questo perché in parte qui sopravvive la cultura del viaggiatore più che quella del turista.
Ci muoviamo supportati da un'app chiamata iOverlander, una risorsa preziosa che consente di informarsi su aspetti essenziali come la sicurezza, la disponibilità di carburante, acqua potabile, docce libere, possibili controlli intensi da parte della polizia, assistenza meccanica, e opzioni per il camping libero o strutture turistiche.
Tuttavia, ci sono circostanze in cui persino l'app non è sufficiente.
Ci si può ritrovare in posti in cui il silenzio non accompagnerà il tuo riposo e altri luoghi ancora che ti trasmetteranno disagio e strani attorcigliamenti di stomaco. Il tuo istinto fiuterà sensazioni incomprensibili alla ragione e ti inviterà chiaramente ad ascoltarlo e abbandonare lo spot prescelto immediatamente.
E quando questo succede al calare della sera, non c’è Duracell che faccia la differenza.
Il desiderio di rilassarsi dopo una lunga giornata trascorsa in viaggio, sapendo che il giorno seguente ti aspetta il lavoro, si frantuma lasciando cocci sparsi lungo il cammino di ricerca di un nuovo spot.
E ancora, dormire circondati da incredibili paesaggi naturali, scenari da film e suoni incantevoli non sarà una costante.
Nei primi anni di viaggio ci siamo trovati spesso a pernottare in stazioni di servizio, che, una dopo l'altra, erano diventate la nostra base principale, il nostro porto sicuro, tanto da arrivare a domandarci: “Vale la pena viaggiare in van per terminare a dormire accanto ai camionisti?”
(Con molto rispetto per i camionisti ovviamente!)
🌪 SPOSTARSI implica IMPREVISTI
E questi arrivano quando raggiungi il PARADISO.
E’ un classico.
Incontri il luogo dei tuoi sogni, il tuo viso si illumina di immenso, il sollievo si fa evidente e bam! Qualcosa accade e siamo costretti a lasciare il nostro eden prima di quanto volessimo: finisce il gas, rimaniamo senza acqua, senza cibo, il cane si ammala…and so on!
Di nuovo, metti in marcia il van, riattiva voglia ed energie e riprendi il viaggio. Sotterri relax, pace e silenzio, ringrazi per quel breve istante vissuto a metà e ti prepari ad affrontare la strada sapendo che il prossimo posto non sarà minimamente paragonabile a quello che hai dovuto lasciare alle spalle. E’ una costante.
🌞 SPOSTARSI, inseguendo le risorse.
Quelle più scontate? In pole position nella lista delle priorità.
L'acqua e l'energia saranno il tuo chiodo fisso e non avrai bisogno di un post it o di un allarme sul telefono per ricordartelo.
Fortunatamente e al momento, viaggiamo in un continente dove reperire l'acqua è relativamente semplice; tuttavia, ogni paese ha le sue particolarità, quindi è importante verificare dove trovarla e che tipo di acqua si incontra. Per viaggiatori come noi, che viaggiano con una riserva inferiore alla media, meno di 60 litri, la ricerca di fonti di approvvigionamento sarà più frequente, il che ci rende più attenti e consapevoli nell'uso della stessa ma indipendenti per meno tempo.
Cosa dire dell’energia?
Sai già quale sarà la prima app che aprirai sul telefono appena sveglio?
Oh si…se hai pensato al CLIMA, ci hai preso!
☔️ SPOSTARSI in base al CLIMA, volenti o nolenti.
Il sole sarà la tua fissazione, in bene e in male.
No sole, no energia. No energia, no lavoro.
E non dico no frigorifero, no riscaldamento, no piastra a induzione, no phon.
Ribadisco, no lavoro.
Ma non dimentichiamo che stare sotto il sole a più di 30 gradi 7 ore consecutive non è piacevole come farlo sdraiati su un telo da spiaggia. Ciò di cui hai più bisogno diventa il tuo peggior incubo.
La pioggia sarà la tua ossessione, ma solo in male.
Una condizione climatica avversa non si affronta come all’interno di 4 mura di casa. Più di una volta ci siamo dovuti proteggere sotto il tetto di una stazione di servizio o ci siamo svegliati nel cuore della notte per scappare da una tormenta inaspettata.
Senza considerare che pioggia, di nuovo, significa no energia.
E qui scatta un altro livello di stress, attivare il piano d’emergenza (se lo abbiamo previsto) oppure attivare la modalità viaggio in fuga dal brutto tempo.
Una volta ancora spostamento forzato.
⏰ SPOSTARSI perché le lancette scorrono.
VIAGGIO per essere padrona del mio tempo.
Questa frase pronunciata da centinaia di persone, nell’ora di abbandonare la propria routine e avventurarsi verso la vita in van, è stato il colpo di grazie che ha elevato il viaggio alla sua massima espressione spirituale.
Mi spiace però diri che IL TEMPO non sempre SARÀ un TUO ALLEATO!
Il tempo è senza dubbio un bene prezioso, ma chi può garantire che sia più semplice gestirlo durante un viaggio? Chi assicura che si riesca davvero a esserne padroni?
Il tempo sfugge tra le mani. Non basta mai quando la burocrazia impone le sue scadenze, paese dopo paese.
È insufficiente quando devi attraversare un territorio immenso, tanto vasto da sembrare quasi un intero continente. Diventa tiranno quando il tuo mezzo casa ha bisogno di interventi di meccanica e ancora quando si lavora durante il viaggio e le occasioni per esplorare e conoscere il luogo in cui ti trovi si riducono a manciate di ore. Inevitabilmente, qualcosa rimane indietro, incompiuto. E tu non puoi fare altro che accettarlo.
Spostarsi significa essere SEMPRE IN TRANSITO e non sempre SENTIRSI BENVENUTI.
Non appartenere al luogo che attraversiamo ci rende vulnerabili: ci espone a giudizi, sospetti, e a volte a reazioni che non corrispondono alle nostre azioni. O almeno, non a quelle di chi viaggia con rispetto e consapevolezza.
Definitivamente preferivo il mondo pre pandemia.
Allora eravamo meno. Più invisibili. Più attenti. Viaggiavamo con passo leggero, con uno spirito autentico di scoperta, viaggiatori in cammino in cerca di connessione.
E l’accoglienza che ricevevamo rispecchiava il nostro spirito, il nostro andare per il mondo con umiltà.
Oggi il viaggio è diventato una moda affannosa, inseguendo numeri, km o paesi visitati, una corsa al contenuto, una vetrina da aggiornare. Questo ha stravolto il significato stesso del viaggiare, contribuendo ad un overtourism superficiale che danneggia luoghi, persone e fragili equilibri.
E con questo cambiamento, era inevitabile anche l’inasprirsi dello sguardo dei locali. Troppi camper, troppi van, troppi turisti senza pudore né delicatezza, che invadono senza chiedere permesso. Divieti e proibizioni sono arrivati in conseguenza.
Le persone si avvicinano a noi solo se siamo potenziali turisti. Altrimenti siamo un fastidio.
Siamo colonizzatori travestiti da pseudo viaggiatori.
Non portiamo bandiere, ma un senso di diritto che ci fa credere di poter occupare e privatizzare ogni spazio, danneggiando anche chi, ancora, cammina in punta dei piedi attento a dove mette il passo.
🌺 SPOSTARSI e dire ADDIO alla ROUTINE
Ma… non è proprio per sfuggire alla routine che scegliamo di viaggiare?
Esistono routine e routine.
Quelle di cui abbiamo bisogno riguardano attività di cura e benessere e a queste, purtroppo siamo costretti, in parte, a rinunciare vivendo e viaggiando in van.
Piccoli rituali quotidiani che andrebbero invece preservati, mantenuti perché, quando subentra l'abitudine o la ripetizione di gesti positivi e benefici, il cervello si predispone per entrare in uno stato di riposo, favorendo quella modalità risparmio energetico che non contraddistingue solo gli apparati tecnologici.
Qualcosa che potrebbe venirci in aiuto in una condizione in cui, come abbiamo visto, spostamento e cambiamento risucchiano energie e connessioni neurologiche quasi fino ad esaurirle.
Purtroppo in viaggio portare avanti una routine non è semplice, molte variabili entrano in gioco e spesso potremmo trovarci nella condizioni di sentirne visceralmente la mancanza.
Niente a che vedere quindi con la routine dalla quale scappiamo.
Questa è fatta di attività obbligatorie, monotone, imposte da lavori poco graditi, anche se ad essere sinceri, nemmeno viaggiando si possono evitarle del tutto.
Se hai bisogno di sostenere il tuo viaggio, dovrai lavorare mentre sei in cammino e una nuova forma di routine inevitabilmente si farà strada nella tua vita. Sarà diversa, certo — senza uffici, orari rigidi o superiori a cui rispondere — ma sarà comunque presente. E che tu lo voglia o meno anche questa terminerà per influire sulla tua libertà di movimento. Sul tuo vivere in continuo SPOSTAMENTO.
Sipario aperto. E’ ora di postare. Torno al romanticismo ma senza dimenticare tutto ciò che si nasconde dietro.
E se sei arrivato/a fino alla fine, se hai piacere…
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